Nel film dell’anno The Brutalist di Brady Corbet, l’architetto protagonista, pur essendo votato al cemento grezzo, porta il committente riluttante a scegliere il blocco di pietra che diventerà l’altare al centro del suo grande progetto. Il film si allontana dagli Stati Uniti per una parentesi onirica e mozzafiato girata in una bianchissima cava di marmo a Carrara.
Che cosa ha a che fare il marmo di Carrara con un film su un brutalista — che per definizione lavora con il béton brut, il cemento a vista — proveniente da Budapest e immigrato negli Stati Uniti? Evidentemente l’aura della pietra naturale non ha confini: di sicuro ha raggiunto il regista Brady Corbet, trentaseienne dell’Arizona, che cercava da anni di ottenere il permesso per girare all’interno delle cave di Carrara. Finché per caso non ne ha parlato con l’attore protagonista del suo ultimo film, Adrien Brody, che ha rivelato di essere un caro amico del proprietario di una delle cave. Ed ecco spiegato l’improvviso passaggio a metà di The Brutalist dai paesaggi rurali della Pennsylvania alle iconiche Alpi Apuane, in particolare al monte Bettogli, dove si estraggono i marmi Statuario e Calacatta.
Fonte: naturalstoneisbetter.com
Credits: Universal Pictures
